L’officina tintoria sannitica

Dal II secolo a.C., l’insediamento sannitico posto a valle comincia a definirsi come luogo di transito, sosta e mercato. Questa occupazione stabile favorisce un primo sviluppo edilizio che prevede anche la costruzione di ambienti artigianali vocati alla lavorazione della lana. Il passaggio delle greggi, infatti, non rappresentava soltanto una mera azione di attraversamento dell’area ma comportava un’attenta gestione delle attività economiche destinate all’elaborazione e al trattamento dei prodotti della filiera. A questo orizzonte cronologico sono ascrivibili i resti di una fullonica localizzata al di sotto delle strutture visibili a nord del Foro. L’edificio era adibito alla finitura dei tessuti che dovevano essere sgrassati dopo i lavori di filatura e tessitura, oppure dovevano soltanto essere smacchiati e puliti. La presenza dell’officina artigianale attesta il consolidarsi degli interessi imprenditoriali locali connessi alla pastorizia e afferma il ruolo economico del centro sorto sul tratturo.