Ripercorrere la memoria: il Mausoleo di Ennio Marso

In prossimità delle porte monumentali, lungo i margini del Tratturo, sono dislocate le necropoli urbane. Fino al secolo scorso, la possibilità di recuperare da terra gli elementi lavorati di sepolture, edicole e monumenti funerari ha comportato una lenta spoliazione delle aree sepolcrali. Gli apparati che identificavano i luoghi di memoria e deposizione sono stati infatti reimpiegati nelle vicine masserie rurali per ricostruire spazi di vita. Agli inizi del ‘900, mediante un meticoloso recupero dei restanti blocchi dispersi al suolo è stato possibile ricostruire e restaurare i sepolcreti monumentali di importanti personaggi dell’aristocrazia municipale. Prossimo a Porta Benevento, l’imponente monumento dedicato a Caius Ennius Marsus è stato parzialmente ricomposto nella sua forma di tamburo cilindrico su basamento quadrato, architettura funeraria tipica del periodo augusteo ispirata al mausoleo imperiale. Al centro del prospetto anteriore è posta un’iscrizione riportante il cursus honorum del titolare corredata di bassorilievi che alludono alla carriera militare e civile del defunto: la sella curulis, seggio pieghevole prerogativa del magistrato con due fasci littori; la capsa, custodia cilindrica per riporre rotoli e codici; il suppedaneum, sgabello per appoggiare i piedi. Ai lati del basamento sono state collocate due sculture di leoni nell’atto di schiacciare la testa di un guerriero con una zampa, mentre un terzo leone fa parte della raccolta del Lapidarium.