Nel periodo di maggiore decadenza, l’area posta a valle viene lentamente abbandonata ma non del tutto dismessa. Il cronista longobardo Paolo Diacono riporta, infatti, la concessione della piana di Saepinum fatta dai Duchi di Benevento in favore di una colonia bulgara sopraggiunta nel VII secolo d.C. In questa fase storica, l’area del Foro e quella del Teatro diventano luoghi di sepoltura; tuttavia, sono numerosi i reperti sporadici rinvenuti nel sito, testimonianza dei popoli sopraggiunti nella città romana che hanno scelto di insediarsi tra gli edifici in rovina. In particolare, su una fibula in bronzo ad anello aperto, con alle estremità una coppia di quadrupedi affrontati, è possibile riconoscere un nome germanico femminile, Aoderada biva (in deo) iscritto sull’intera superficie. E così, da un grazioso accessorio indossato per fermare le lunghe vesti, conosciamo il nome, i gusti e le mode diffusi tra i popoli nell’alto medioevo.